Ogni anno scolastico dietro la porta della dirigenza di una qualsiasi scuola c’è la fila dei genitori che chiedono di conferire con il dirigente scolastico. In questi incontri tra genitori e dirigente si parla, quasi sempre, dei docenti, di come si comportano con i loro figli, di come li valutano, di quanti compiti assegnano e di tutti i loro presunti problemi relazionali.
Queste discussioni hanno uno specifico obiettivo e spesso si ripetono per l’intero anno scolastico, infatti il risultato finale è quello di strappare la fatidica promessa del dirigente scolastico:” Il prossimo anno il prof. Tale e il prof Caio, non verranno confermati nelle classi dei vostri figli”.
In buona sostanza i genitori fanno una sorta di pressing sul dirigente scolastico, per spostare i docenti indesiderati da una sezione ad un’altra, e, in alcuni casi, per chiedere l’assegnazione alla classe di un docente ben preciso.
A volte accade anche, che i genitori si riuniscono per scrivere al dirigente scolastico delle lettere, ufficiali e protocollate in segreteria, in cui lamentano le criticità dei docenti e chiedono interventi mirati, chiedendo la sostituzione del docente per gli anni successivi.
Nella scuola dell’autonomia e del rapporto di autovalutazione, dove è necessario fare l’analisi del funzionamento dell’istituzione scolastica, diventa importante per il dirigente scolastico, che a sua volta viene valutato, offrire un servizio di qualità e che non generi problematiche di carattere relazionale tra docenti e alunni o che non faccia emergere delle criticità.
Ecco uno dei motivi, secondo il parere di molti insegnanti, per cui l’assegnazione dei docenti alle classi è fortemente condizionato dalle richieste dei genitori.
Inoltre, con l’attivazione dell’organico di potenziamento, alcuni dirigenti scolastici assegnano su questi posti proprio i docenti più contestati dalle famiglie, in modo da non avere più problemi.
In buona sostanza siamo arrivati al punto che i genitori possono influenzare, e non poco, le scelte dell’assegnazione dei docenti alle classi, che per la verità dovrebbero rispettare, da parte del dirigente scolastico, i criteri deliberati dal consiglio di Istituto.
Fonte: Tecnica della Scuola (www.tecnicadellascuola.it) - articolo di Lucio Ficara